Cosa significa Amare noi stessi?

Sicuramente negli ultimi anni, con la diffusione quotidiana di tantissime informazioni, si parla molto di più dell’Amare noi stessi, dell’importanza di avere un’alta autostima.

Ma cosa davvero significa amarci?

Incoraggiarci? Credere nelle nostre capacità? Sentirci adeguati?

A volte, nei tanti corsi, seminari, pubblicità, articoli sul tema, sembra quasi che l’amore per noi stessi possa essere appreso come un qualsiasi contenuto, attraverso degli steps ben precisi, che esistano le 3/5 mosse giuste, delle ricette che vadano bene per tutti.

Nelle mie esperienze personali, di formazione e professionali, ho sentito sulla mia pelle che l’amore per noi stessi è un viaggio, un percorso che ci accompagna tutta la vita.

Amarci significa farci del bene, a volte non riuscire a farlo e provarci di nuovo, riprendere quel cammino fatto di tentativi, di passi verso qualcosa di più profondo.

Il non amore per noi si nasconde in tante forme, in relazioni sentimentali che non ci fanno bene, in meccanismi di autopunizione, nel metterci sempre all’ultimo posto, nel pensare di essere sempre sbagliati, nell’avere un dialogo con noi stessi molto giudicante, nell’inseguire compulsivamente modelli preordinati non accettando chi siamo.

Amare noi stessi significa rispettarci, accoglierci, accettarci, ascoltarci, ascoltare i nostri bisogni, essere liberi e scegliere le vie “buone”.

Ognuna di queste parole apre un mondo di possibilità e di riflessioni; ognuna di queste parole è influenzata dalla nostra storia personale, familiare, culturale e sociale.

Ogni martedì troverai un nuovo articolo su questi temi.

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3 risposte a “Cosa significa Amare noi stessi?”

  1. Purtroppo fin da piccole, specie a noi donne, c’insegnano che la felicità la si trova solo trovando un’altra persona da amare, o che ci ami, e questo porta tutta una serie di deviazioni dalla strada del benessere che a volte diventano distruttive per noi o per gli altri. Si dovrebbe arricchire il campo educativo di questa componente che riguarda la costruzione di un’autostima creata da se stessi e non dal contributo di altri. Forse così si eviterebbe di far tanti sbagli e di cercare sempre nell’altro ciò che già abbiamo in noi stessi.

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    • Si, sarebbe splendido se iniziassimo a raccontare l’amore parlando dell’amore per noi stessi, fatto di consapevolezza, di un prenderci cura di noi sotto tanti aspetti. Capita che passiamo la vita ad aspettare che qualcuno ci ami, soffriamo e ci arrabbiano se ciò che non accade, rincorriamo standard estetici, deleghiamo all’altro/agli altri la nostra felicità, senza mai porci mai una domanda illuminante: “Mi amo?”. Cerchiamo fuori invece di guardare dentro e rischiamo di “avere tutto” senza essere felici. E allora, forse, tornare a guardare l’essere umano come anima in un cammino di vita e non in un percorso di tappe e di obiettivi da raggiungere, potrebbe essere un buona prospettiva, sicuramente più felice.
      Grazie di aver condiviso la tua riflessione.

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